La risposta è: dipende.
Con l’avvento dell’intelligenza artificiale (IA) e dei software avanzati di gestione, come il nostro IAAPP, la figura del consulente tradizionale — intesa come colui che produce documenti, moduli, o verifica l’aggiornamento dei sistemi — rischia di perdere il suo senso. Queste attività, un tempo centrali, sono oggi sempre più automatizzabili e gestibili attraverso strumenti digitali che garantiscono precisione, velocità e accessibilità.
Tuttavia, ciò non implica la fine del ruolo del consulente, bensì la necessità di una sua evoluzione.
Un Cambio di Paradigma
Il consulente moderno deve spostarsi da un approccio burocratico a uno strategico. Non è più sufficiente essere l’esecutore di attività operative o l’organizzatore di pratiche amministrative. La chiave per restare rilevanti risiede nel diventare un vero esperto: colui che possiede il know-how, che sa interpretare la realtà aziendale, riconoscere le esigenze specifiche del cliente e adeguare le strategie in funzione delle sfide e opportunità emergenti.
Questo significa:
1. Analizzare e comprendere il contesto: L’IA può processare dati, ma spetta al consulente determinare come tali informazioni possano tradursi in azioni concrete.
2. Definire linee strategiche: L’IA supporta, ma non sostituisce la capacità umana di creare visioni e strategie su misura per i clienti.
3. Accompagnare il cambiamento: Il consulente diventa una guida che aiuta le organizzazioni a navigare le trasformazioni tecnologiche, sociali e normative.
Dalla Burocrazia all’Expertise
La differenza fondamentale è tra chi si limita a eseguire e chi crea valore. Il primo è facilmente sostituibile da strumenti digitali sempre più sofisticati, il secondo diventa indispensabile. Questa transizione richiede al consulente di investire in nuove competenze, non solo tecniche ma anche relazionali e strategiche. La capacità di costruire relazioni, comprendere le dinamiche del settore e proporre soluzioni innovative sono gli elementi distintivi di un professionista del futuro.
Conclusione
Il ruolo del consulente nell’era dell’intelligenza artificiale ha ancora senso, ma solo se viene ripensato. Non c’è più spazio per il burocrate; è il momento dell’esperto. Un professionista che utilizza la tecnologia come alleata per migliorare il proprio impatto, mantenendo al centro il valore aggiunto dato dalla sua competenza e dalla capacità di adattarsi a un mondo in continua evoluzione.
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